Vista con gli occhi di uno straniero la festa di Sant’Agata è qualcosa di monumentale (non a caso è la terza festa religiosa più famosa al mondo). Anche Cumpari Turiddu ne rimase totalmente affascinato la prima volta, rapito dal sentimento di appartenenza che pervade Catania durante i festeggiamenti.
La città, infatti, dal 3 al 6 febbraio si trasforma e prende nuovi colori, profumi e sapori. Lo scintillio degli spettacoli pirotecnici della “sira du tri”,
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Nel giorno dedicato ai nonni, Me Cumpari Turiddu ricorda uno dei simboli chiave della sua storia, la nonna.
I racconti prima di dormire, gli aneddoti, le ricette del suo diario. E ancora impastare il pane insieme, le filastrocche in dialetto e le canzoni dalle parole incomprensibili. Non ci sono dubbi che la nonna sia stata per Turiddu un punto di riferimento insostituibile, e non solo perché lo ha cresciuto.
Sono mille i volti di questa donna coraggiosa che ha fatto da “ponte” tra il vecchio e il nuovo.
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Conquista chi arriva in Sicilia fin dal primo assaggio, è dolce (ma non stucchevole) fresca e immancabile colazione estiva di siciliani e turisti. Turiddu lo imparò presto, alla granita non si può dire di no.
Sul quaderno della nonna una ricetta scritta con inchiostro blu un po’ scolorito. Nivarata ca’ lumìa. Una versione rustica della granita siciliana che prevedeva al posto di acqua e zucchero l’uso della neve.
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Un viaggio alla scoperta di Chiara Vigo, l’ultima grande maestra del Bisso, un’arte di tessitura molto antica che viene dal mare.
Grazie all’associazione AIDDA Sicilia, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, abbiamo avuto l’onore di avere con noi a cena l’ultimo grande Maestro di Bisso, Chiara Vigo e la regista Rossana Cingolani, che ha realizzato proprio su di lei un interessantissimo docu-film, che vi consigliamo di vedere,
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La prima volta che Turiddu fece i conti “il giorno degli innamorati” era proprio un bambino. Negli Stati Uniti, infatti i festeggiamenti del 14 febbraio sono una cosa seria che si impara fin da piccoli.
Se per molti, specialmente in Italia, San Valentino è una festa commerciale e senza troppo seguito in altre parti del mondo non è esattamente così.
A New York, ad esempio, non si festeggiano solo le coppie,
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Prima di essere in gran parte assorbita da Chinatown, Little Italy rappresentava l’approdo sicuro per migliaia di emigrati. Il luogo dove sentirsi a casa anche a km e km di distanza.
Se lo ricorda bene Me Cumpari Turiddu a cui bastava passeggiare tra i quartieri di Lower Manhattan per immergersi in un sud a cui si sentiva vicino pur non essendone parte.
Infatti, se Elizabeth Street era il regno incontrastato dei siciliani,
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Quando la nonna arrivò a New York aveva quasi cinquant’anni mentre suo figlio era poco più che ventenne. Per tutta la loro vita non sciolsero mai il legame con la loro Sicilia. I profumi, la cucina, il linguaggio e le tradizioni si erano solo “trasferite” più lontano. Non cambiava molto, faceva solo più freddo.
Per Turiddu, invece, era molto diverso. Nato e cresciuto negli Stati Uniti aveva sposato il sogno americano e spesso,
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Si torna negli Stati Uniti, ma solo per un po’: il 5 novembre, infatti, Cumpari Turiddu è partito per un viaggio oltreoceano di tre settimane.
Lo ospitano gli amici di un tempo. I compagni di scorribande giovanili cresciuti nell’area di Nolita (così viene chiamata l’area nord di Little Italy) e ad oggi quasi tutti impiegati nel mondo del cibo e della ristorazione. Sarà un caso?
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Per molti Halloween è solo un’americanata, una festa commerciale senza significato, ma per Cumpari Turiddu è stata da sempre qualcosa di diverso.
Per un bambino nato in America, ma cresciuto da comunità di immigrati, infatti, questa festa ha rappresentato il primo vero “rito di inclusione” nella società americana.
La nonna di Turiddu, come molti altri anziani nel quartiere del resto, invece non lo festeggiava.
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Appesa su una delle pareti laterali del Ristrò, campeggia maestosa una locandina originale del film “Nuovo cinema Paradiso”.
Per molti ospiti quel poster è un mero dettaglio, una semplice decorazione. Per Cumpari Turiddu, invece, rappresenta molto di più.
Era una sera di pioggia del 1990 quando un Turiddu poco più che trentenne si “infilava” per caso al The Paris Theater,
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