Si torna negli Stati Uniti, ma solo per un po’: il 5 novembre, infatti, Cumpari Turiddu è partito per un viaggio oltreoceano di tre settimane.
Lo ospitano gli amici di un tempo. I compagni di scorribande giovanili cresciuti nell’area di Nolita (così viene chiamata l’area nord di Little Italy) e ad oggi quasi tutti impiegati nel mondo del cibo e della ristorazione. Sarà un caso?
I fratelli Alda, ad esempio, Alan e Robert, figli di un musicista veneto, hanno aperto “Da Alfredo”, una trattoria italiana che ben rappresenta (già nel nome) la fusione contemporanea tra la nostra cucina e quella americana.
Una cucina fatta di contaminazioni, storie e anche qualche “leggenda gastronomica”.
Tutti gli Alfredo di Brooklyn
Anche trent’anni fa il quartiere era pieno di ristoranti italiani “Alfredo’s”, la motivazione? Molto semplice. Una delle ricette simbolo della tradizione italiana negli USA è proprio quella delle “Fettuccine all’Alfredo”.
Un piatto nato effettivamente in Italia, ma che non ha trovato nella penisola grande riscontro di popolarità, come invece è accaduto oltreoceano.
Ingredienti semplici che hanno saputo conquistare l’attenzione di molti (Donald Trump compreso): pasta, burro cremoso e parmigiano.
Queste fettuccine al doppio burro però ben presto furono modificate dall’uso e dal tempo.
E oggi a New York si prepara una variante che sostituisce il burro con la panna, alla quale gli Americani aggiungono un po’ di tutto: petto di pollo, aromi, gamberi e perfino le “celebri” polpette.
Perché la cucina italiana negli States è un po’ così. Grossolana e stereotipata.
La vera storia di Alfredo
Questo piatto deve la sua fortuna a un episodio accaduto in Italia all’inizio del ‘900.
Alfredo Di Lelio, proprietario di una trattoria nel cuore di Roma, per accontentare la moglie Ines che aspettava un figlio e voleva un piatto energetico inventò questa ricetta semplice ma super nutriente: pasta, burro e parmigiano. Esiste qualcosa di più completo?
Pensò quindi di metterla in menù. Anni dopo, nel 1920, due divi del cinema muto, Douglas Fairbanks e Mary Pickford, vennero in luna di miele a Roma, e proprio da Alfredo assaggiarono le famose fettuccine e ne restarono folgorati.
Al loro ritorno negli States raccontarono questo colpo di fulmine gastronomico e inviarono ad Alfredo, in ricordo della loro esperienza, una coppia di posate d’oro, forchetta e cucchiaio, con la loro dedica per “the king of fettuccine”