Nei pomeriggi caldi e silenziosi delle estati a Elizabeth Street non c’era mai troppo da fare, la nonna si metteva seduta a cucire e spesso il suo sguardo perso nel vuoto ripercorreva il viale dei ricordi.

Si rivedeva lì, ferma al porto di Palermo, con un biglietto in mano pronta a partire per l’America. Lei, giovane e piena di vita, aveva lasciato casa con una valigia di cartone piena di limoni e arance in cerca di un futuro migliore.

E allora le veniva voglia di crema e biscotti. Indossato un vecchio grembiule chiamava Turiddu perché le venisse a dare una mano.

Pochi ingredienti e per un capolavoro: uova, latte, zucchero, un cucchiaino di maizena e una scorzetta di limone, il tutto sbattuto energicamente.

Poi, il composto andava sul fuoco e quando la crema aveva preso il bollore, la nonna spegneva tutto e la lasciava raffreddare coperta con della pellicola trasparente.

Il piccolo Turiddu però non riusciva proprio a resistere e invece di aspettare la ingurgitava ancora calda, salvo poi bruciarsi la lingua.

Oggi i dolci di Cumpari Turiddu sono più elaborati, ma pieni della stessa genuina semplicità di quelli della nonna.

In memoria di quei pomeriggi gioiosi Cumpari Turiddu ha introdotto nel menù una variante di quel dolce ricordo: una base di granella di Cuddriredda di Delia accompagna una profumatissima crema di limone decorata con delle gustose fragoline di bosco.

Non vedete l’ora di assaggiarlo, vero?