Era la metà degli anni ’50 e dalle radio di mezzo mondo echeggiava la hit più famosa di quello che verrà ricordato come uno dei più grandi autori e interpreti della musica napoletana e italiana dal secondo dopoguerra a oggi: Renato Carosone. L’unico, insieme a Domenico Modugno, ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza mai inciderli in inglese.

La canzone in questione era nientepopodimenoche “Tu vuò fà l’americano”, brano boogie woogie che mescola swing, jazz e dialetto, la cui leggenda vuole che venne composto da Carosone appena un quarto d’ora dopo la lettura del testo di Nicola Salerno, paroliere partenopeo passato agli onori della cronaca con lo pseudonimo di Nisa.

L’ironica narrazione del sogno americano di un emigrante italiano, il cui desiderio di uniformarsi allo stile di vita d’oltreoceano di quei tempi era possibile grazie esclusivamente al supporto economico della propria famiglia:

“Ma ‘e solde pe’ Camel
Chi te li dà? 
La borsetta di mammà”.

Il prototipo in grado di riassumere al meglio l’essenza delle canzoni del pianista di vico dei Tornieri. Canzoni che per sua stessa ammissione: “…erano profondamente basate sul sogno americano, interpretando il jazz e i suoi derivati come il simbolo di un’America ricca e prosperosa, ma mantenendo sempre lo stile della canzone napoletana, utilizzandola anche come parodia dei suoi usi”.

Un’America in salsa nostrana esattamente come la nostra “Tu vuò fà l’americano”, personale rivisitazione in chiave slow food della famosissima Caesar salad. 

Insalata verde, pollo ruspante e scaglie di maiorchino per una delizia che potrete gustare ogni giorno comodamente seduti presso il nostro Bistrot.

Are you ready to taste it?