L’universo secco
all’improvviso
cancellato
da questo firmamento di freschezza
lascia cadere
la frutta
traboccante:
si aprono i suoi emisferi
mostrando una bandiera
verde, bianca, scarlatta,
che si scioglie
in cascata, in zucchero,
in delizia!
(Ode all’Anguria, Pablo Neruda)
A New York le angurie arrivavano grosse e dolcissime ma con una buccia sottile e delicata che qua in Sicilia non si era mai vista. Erano le Bradford (oggi Presidio Slow Food), nate dall’incrocio della Lawson Watermelon, dalla caratteristica forma oblunga, e della rotonda e dolcissima Mountain Sweet.
Nelle calde estati americane quel frutto fresco, leggero e rinfrescante era davvero un dono del cielo. In fondo se anche Mark Twain l’aveva definito “il cibo degli angeli” un motivo doveva pur esserci.
I vicini ci preparavano sciroppi e melasse, e con la buccia anche degli insoliti sottaceti. La nonna invece no. Lei faceva il gelo. Una ricetta semplice tramandata da generazioni e ormai simbolo del Ferragosto siciliano.
Il nonno lo ripeteva sempre che del “gelo du meluni” di sua moglie si potevano decantare solo lodi e poesie. Era il suo gusto preferito. Mentre per il piccolo Turiddu vederla armeggiare tra pentole e setacci era uno spettacolo troppo affascinante.
Ripensandoci può ancora sentire il suono ritmico e quasi impercettibile della polpa rossa schiacciata con una forchetta sul setaccio di seta.
Poi in una pentola larga e bassa frumina, zucchero e altri ingredienti aromatici, tutti minuziosamente elencati nel suo ricettario, aggiunti a poco a poco. A fuoco lento si addensava il tutto mentre lei mescolava sempre con un cucchiaio di legno.
I gesti attenti con cui versava il succo negli stampini, aggiungeva gocce di cioccolato e metteva tutto nel frigorifero erano quasi ipnotizzanti per il piccolo Turiddu.
Inutile spiegare quanto fosse estenuante per lui l’attesa.
Ma la ricompensa valeva ogni secondo: ogni morso era un tripudio di sapore, dissetante e godurioso. Non bastava mai.
Una golosità alla quale Cumpari Turiddu non riesce a rinunciare neppure oggi, il gelo di anguria, infatti, è uno dei protagonisti del suo menù estivo.
Se sia buono come quello della nonna non possiamo giurarvelo, ma sappiamo per certo che è davvero delizioso vi aspetta per dissetarvi nelle calde giornate di agosto.